venerdì 22 maggio 2009

Supercar a volontà: La "Roy 01"

Partiamo dai presupposti, un'automobile non può essere sportiva se non è leggera, e non lo dico per fare il polemico con la Mercedes. Ops, mi è scappato. Quest'auto è stata pensata con in mente quella che potrebbe essere la figlia legittima dell'unione tra una 911 Gt2 ed una Elise, ovvero un furetto con zampe da ghepardo.

Una piccola precisazione: non è stato utilizzato il magnesio, nell'abitacolo, per la sua tendenza a prendere fuoco.
Quindi telaio e carrozzeria in fibra di carbonio e solo pochi particolari in alluminio, come telai anteriori e posteriori delle sospensioni ed alcuni particolari dell'abitacolo. Fondo carenato. Serbatoio sdoppiato posto tra l'abitacolo e la lastra para-calore. Sbalzo anteriore ridotto e posteriore ridotto per quanto possibile.

Fanaleria tutto-Led con lampade principali e secondarie in funzione di fendinebbia e per illuminare la strada ai lati.
Prese d'aria davanti alle ruote posteriori, apribili a richiesta per convogliare aria all'intercooler.
Estrattore posteriore e ala regolabile all'anteriore ed al posteriore in angolo di attacco.

All'anteriore i due radiatori, i servizi elettrici ed un piccolo bagagliaio.
Portiere con apertura normale (nel caso da utilizzare come aerofreni ), finestrini in policarbonato apribili. Abitacolo con 2 sedili in fibra di carbonio a guscio, con supporti per la testa e cinture a 6 punti, avvitati su una slitta in alluminio a cui è imbullonata anche la pedaliera e la struttura che regge il volante ed il “cruscotto”.
Per risparmiare peso non è presente un vero cruscotto né una vera plancia, ma le informazioni vengono proiettate sul parabrezza tramite un head-up display. In aggiunta si può montare un monitor touchscreen da 9 pollici. Niente airbag. Connettore per telefono cellulare ed interfono.
Tutti i comandi, oltre ai led di cambiata, sono raggruppati sul volante. Servoassistenza elettrica solo in manovra.

Motore e trasmissione:
Motore posteriore centrale disposto longitudinalmente. Cilindrata di 4 litri, 8 cilindri a V di 90° per avere una migliore rotondità di funzionamento e baricentro più basso.
Basamento in alluminio-magnesio e teste in titanio. Potenza di circa 700 cavalli e coppia di circa 80 kgm. Regime massimo a circa 7000 giri.
Sovralimentazione mediante 2 turbocompressori in serie (doppio stadio) con schema Triflux e due intercooler.
Turbo più piccolo a geometria variabile. Intercooler sdoppiato posto lateralmente al motore orizzontalmente sotto il pianale dell'auto. L'aria calda viene convogliata ed esce superiormente.
Iniezione diretta con iniettori piezoelettrici da 120 bar.
Distribuzione a 4 valvole per cilindro comandate da alberi a camme con fasatura variabile, 2 alberi per bancata.
Motore d'avviamento e generatore Dc collegati da cinghia, alberi a camme collegati con cinghia.
Bielle, valvole, pistoni e quant'altro in titanio.
Lubrificazione a carter secco con serbatoio olio a nido d'ape per evitare che forti g laterali compromettano il funzionamento della pompa.
Supporti motore a controllo elettronico.
Collettori di aspirazione in carbonio-plastica.
Linea di scarico in titanio con 2 linee indipendenti con silenziatori e catalizzatori escludibili con valvola cut-off e finale in acciaio. Rigorosamente accordati.

Trazione posteriore. Cambio a doppia frizione in bagno d'olio (una a secco non reggerebbe la coppia) con 6 marce collocato a sbalzo delle ruote posteriori in blocco col differenziale (anche esso a sbalzo) per spostare le masse il più possibile al retrotreno. Semialberi in fibra di carbonio. Differenziale elettronico programmabile.

Sottoservizi: Tutto elettrico, tutti i servizi ausiliari sono gestiti da un generatore Dc, scollegabile, e da una batteria da 90 A disposta all'anteriore.

Sospensioni ed ammortizzatori: Doppi bracci oscillanti anteriori e posteriori in alluminio push-rod con ammortizzatori regolabili. Trapezi superiori con attacco regolabile per cambiare l'angolo di camber.

Ruote anteriori da 18 pollici e posteriori da 19.

Freni: Carbo-ceramici autoventilanti forati con Abs da 360 mm. all'anteriore e 320 al posteriore.
Ripartitore di frenata regolabile.

Peso: circa 1000 kg

Lunghezza: circa 4.3 m.
L'auto viene tarata per avere un comportamento neutro in ingresso e moderatamente sovrasterzante in uscita di curva, con una marcata sensibilità al rilascio.
Elementi non importanti:
Prezzo: potrebbe rimanere al di sotto dei 600.000 euro
Mortalità: come da progetto, cioè elevatissima (se non la sai guidare muori)
Consumi: imbarazzanti
Optional: nulla
Understatement: non considerato
Corredo di bordo: software per programmare motore e differenziale; attrezzi in titanio; scarpe da guida e tuta su misura.
Sebbene la configurazione dei sottoservizi consenta, in teoria, di adottare un dispositivo tipo Kers utilizzando la potenza contenuta nella batteria; tale sistema non è stato preso in considerazione
Ausili alla guida: solo l'Abs.

4 commenti:

Unknown ha detto...

E qui viene il bello.
Anzitutto, complimenti per la cura dei dettagli. Il serbatoio a nido d'ape, ad esempio, è una vera finezza. Ed il parabrezza Head-up mi entusiasma sul serio (= te lo copierò).
Però, ho due curiosità da sciogliere sul motore:
1) perchè una cilindrata di soli 4 litri?
2) Perchè il turbo di coppia non farlo doppio (uno per bancata)?
Infine, alle bielle e pistoni in titanio avevo pensato anche io, ma non so se reggerebbero più di 100 metri...
Ultimo ma non ultimo: ma la V dei cilindri più regolare in assoluto è la 90° o la 60°? Dicono tutti cose diverse...

Fabio13 ha detto...

Quando ho letto TriFlux mi è scesa la lacrimuccia!

PS: L'immagine usata nell'intestazione mi ricorda che DEVO comprare la digitale al più presto.

Giovanni ha detto...

Grazie Ali dei complimenti, cercher\u00f2 di rispondere in maniera esauriente. Nel post non l'ho scritto ma il motore che intendevo usare come base per la mia supercar \u00e8 il V8 dell'attuale M3 , anche perch\u00e8 avendo la doppia sovralimentazione posso lavorare sulla turbina per avere maggior potenza e volevo rimanere su pistoni con una massa ridotta.
Lo schema Triflux prevede valvole di aspirazione e scarico incrociate e quindi anche collettori incrociati; quindi ho abbastanza posto tra le bancate per alloggiare il Turbino. L'ho voluto comunque a geometria variabile per azzerare il turbo-lag.
Il titanio di origine aeronautica dovrebbe reggere tranquillamente.
Per quanto riguarda l'angolo di bancata mi sto informando e penso che pubblicher\u00f2 un post.

Ps. Forza Fabio, passa anche te al lato oscuro della fotografia...

Unknown ha detto...

Il divertimento della sovralimentazione è che si può ingegnerizzare in un milione di modi diversi...
Meglio un un turbo piccolo a passo variabile oppure, se i cilindri sono tanti come in questo caso, due turbi twin scroll (piccoli a loro volta, uno per bancata) in parallelo?
Ci sarebbe da darci una tesi sopra, comunque la Roy mi sembra già più che efficiente anche così. Amen.